Comunità Educativa ''Il Sorriso''

La comunità “Il Sorriso” nasce per rispondere alle sollecitazioni ed alle esigenze dei Servizi territoriali di Varese e della Lombardia circa l’apertura di una struttura di accoglienza riservata a minori e giovani-adulti, sottoposti a provvedimento del Tribunale per i Minorenni in sede penale, civile o amministrativa, non in grado a causa di disagio personale, sociofamiliare, economico di condurre in modo responsabile e autonomo il proprio progetto di vita. Non pochi sono infatti i casi di ragazzi segnalati dai Servizi competenti che necessitano di un periodo di sostegno ed accompagnamento durante il quale poter sperimentare, con il costante supporto di figure educative di riferimento, delle esperienze fortemente significative, al fine di permettere un reale e positivo inserimento nel tessuto sociale. La comunità, sita a Castronno in Via della Stazione n° 14, è costituita da una casa autonoma disposta su due livelli con giardino pertinenziale, la vita degli ospiti è ritmata sostanzialmente sui tempi individuali di ciascun ragazzo in base alle esigenze del proprio progetto educativo. Tempi comuni sono dunque quelli da tutti condivisi quali i pasti, i momenti serali, le attività educativo/formative comunitarie, le attività socialmente utili, quelle sportive, ricreative, di socializzazione e le vacanze. La vita degli ospiti è normata da un regolamento della casa (allegato1) che ogni utente deve sottoscrivere al momento del suo ingresso nella struttura. Ogni ragazzo ha come obiettivo principale del proprio progetto educativo il raggiungimento di una responsabilizzazione e di una autonomia personale mediante la realizzazione di un’attività lavorativa o l’acquisizione di un titolo di studio (obbligatorio, superiore o di formazione professionale) al fine di un successivo inserimento nel mondo lavorativo.

UTENZA DESTINATARIA E MODALITÀ D’INSERIMENTO

La comunità può accogliere minori (14-17) e giovani-adulti (18-21), di sesso maschile, italiani o stranieri, con disagio socio-familiare e/o personale, segnalati dai Servizi Sociali Territoriali o della Giustizia Minorile e sottoposti a provvedimento della competente Autorità Giudiziaria. Condizione indispensabile è quindi l’emanazione di un provvedimento emesso dal Tribunale per i Minorenni in sede civile, amministrativa o penale (ex artt. 22, 28 E 36 D.P.R. 448/88, artt. 47 e 47 ter O.P.).